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Debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni: Rischi e normative

Cosa succede con i debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni?

Innanzitutto, dobbiamo distinguere due tipi di debiti:

  • Debiti personali: sono quelli contratti da un solo coniuge per scopi non legati alla famiglia
  • Debiti comuni: sono quelli presi insieme per il bene della famiglia

In particolare, se uno dei coniugi ha debiti personali, i creditori devono prima cercare di recuperare i soldi dai suoi beni personali.

Tuttavia, se questi beni non bastano, i creditori possono pignorare e vendere anche i beni della comunione.

In questo caso, il tribunale venderà l'intero bene comune, anche se appartiene a entrambi i coniugi.

Inoltre, il coniuge che non ha fatto debiti riceverà la metà dei soldi della vendita.

È importante sapere che i creditori non possono mai toccare i beni personali del coniuge che non ha fatto debiti.

Per i debiti fatti insieme, invece, entrambi i coniugi devono pagare con tutti i loro beni.

Nella comunione dei beni non esistono quote separate: ogni coniuge ha diritti su tutto il bene.

Cosa si intende per comunione dei beni?

Innanzitutto, vediamo cos'è la comunione dei beni in modo semplice!

La comunione dei beni è il sistema che la legge applica automaticamente quando ci si sposa.

Questo significa che tutto quello che marito e moglie comprano dopo il matrimonio diventa proprietà di entrambi.

In particolare, nella comunione dei beni entrano:

  • I risparmi fatti durante il matrimonio
  • Le aziende create insieme dopo le nozze
  • Tutti gli acquisti fatti da entrambi o da uno solo dei coniugi

Inoltre, questo sistema è stato creato per proteggere entrambi i coniugi.

Naturalmente, ci sono delle cose che restano personali e non entrano nella comunione:

  • I beni che avevi prima di sposarti
  • I regali e le eredità ricevute
  • Le cose per uso personale
  • Gli strumenti che usi per il tuo lavoro

È importante sapere che questo sistema si applica in automatico se non scegli diversamente quando ti sposi.

Per cambiare questo sistema, devi fare una dichiarazione specifica davanti a chi celebra il matrimonio.

La comunione dei beni finisce automaticamente in caso di:

  • Divorzio
  • Separazione personale
  • Fallimento di uno dei coniugi
  • Morte di uno dei coniugi

Quali beni rientrano nella comunione e quali sono esclusi

Vediamo quali beni entrano nella comunione e quali restano personali.

Innanzitutto, esistono due tipi di beni in comunione.

  • Beni in comunione immediata:
      • Tutti gli acquisti fatti durante il matrimonio
      • Le aziende create e gestite insieme dopo le nozze
      • I mobili, le auto e gli altri oggetti comprati insieme o separatamente
  • Beni personali che non entrano in comunione:
    • I beni che avevi prima del matrimonio
    • Le eredità e i regali ricevuti dopo il matrimonio
    • Gli oggetti per uso personale come vestiti e accessori
    • Gli strumenti che usi per il tuo lavoro
    • I risarcimenti danni e le pensioni di invalidità

In particolare, quando si compra qualcosa durante il matrimonio, diventa automaticamente di entrambi.

Questo vale anche se solo uno dei due ha pagato.

Tuttavia, i redditi personali non entrano subito in comunione.

Infatti, i risparmi sul conto corrente vengono divisi solo al momento della separazione.

Inoltre, se compri un immobile o un'auto con i tuoi soldi personali, resta tuo solo se:

  • Lo dichiari nell'atto di acquisto
  • Il tuo coniuge partecipa all'atto e dà il suo consenso

In questo modo, il bene non entrerà nella comunione beni debiti coniuge.

comunione dei beni debiti

Chi risponde dei debiti in caso di comunione dei beni?

Parliamo ora di come funziona la responsabilità per i debiti coniuge in comunione dei beni.

Innanzitutto, quando un coniuge ha dei debiti, i creditori devono seguire un ordine preciso.

In particolare, i creditori devono prima cercare di recuperare i soldi dai beni personali del coniuge che ha fatto i debiti.

Solo se questi beni non bastano, possono chiedere i soldi dai beni della comunione.

Inoltre, i creditori possono prendere solo la metà del valore dei beni comuni.

Ecco i due tipi principali di debiti:

  • Debiti personali: quando solo uno dei coniugi ha preso il debito
  • Debiti comuni: quando entrambi i coniugi hanno preso il debito insieme

Tuttavia, se i creditori vendono un bene comune, come una casa, lo vendono tutto intero.

In questo caso, il coniuge che non ha fatto debiti riceve la metà dei soldi della vendita.

È importante sapere che i creditori non possono mai toccare i beni personali del coniuge che non ha fatto debiti.

Per i debiti presi insieme, invece, entrambi i coniugi devono pagare con tutti i loro beni.

Questo significa che ogni coniuge ha diritti su tutto il bene, non solo su una parte.

Quando i debiti del marito ricadono sulla moglie?

Vogliamo capire insieme quando uno dei due deve pagare in comunione dei beni debiti del coniuge

Se il marito ha fatto debiti personali, la moglie non deve preoccuparsi subito.

I creditori devono prima cercare di prendere i soldi dai beni personali del marito.

Tuttavia, se i beni del marito non bastano, i creditori possono vendere anche i beni comuni.

In questo caso succedono due cose importanti:

  • Il tribunale vende tutto il bene comune, non solo una parte
  • La moglie riceve indietro la metà dei soldi della vendita

La moglie può perdere la proprietà di un bene comune anche se non ha fatto debiti, ma le spetta sempre il 50% del valore.

Inoltre, i creditori non possono mai toccare i beni personali della moglie.

Questo succede perché nella comunione non esistono quote separate.

Ogni coniuge ha diritti su tutto il bene, non solo su una parte.

I doveri di aiutarsi tra coniugi valgono solo dentro la famiglia, non con i creditori.

Se il debito è stato fatto per la famiglia, come l'affitto di casa, entrambi i coniugi devono pagare.

In questo caso, i creditori possono chiedere all’altro coniuge di pagare la metà del debito.

Come tutelarsi dai debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni

Apparentemente esistono diversi modi per proteggere i nostri beni quando siamo in comunione dei beni.

Ne sentiamo spesso parlare da avvocati che pensano di avere sempre la soluzione in tasca, ma guarda caso, i loro consigli finiscono sempre per essere insufficienti o dannosi.

Cercare di distrarre il patrimonio intestandolo all’altro coniuge o ai figli, per non farlo aggredire dai creditori, significa mettere in atto una frode inutile.

Inutile perché la donazione è facilmente impugnabile e fraudolenta perché è palese che non si vuole pagare i propri debiti a danno dei creditori.

Fare azioni di questa natura è come costruire un recinto in ottimo legno, intorno alla nostra casa, mentre fuori divampano le fiamme.

Non solo non proteggiamo la casa, ma alimentiamo il fuoco!

Non bisogna mai dimenticare un principio molto importante, un principio etico che molti avvocati dovrebbero imparare: i debiti vanno pagati!

Qualsiasi azione o pensiero per non pagare i debiti è un’azione scorretta portata avanti da chi si crede furbo!

Solo partendo da questo principio importante allora si può parlare e capire il senso delle procedure sul sovraindebitamento.

Le procedure, introdotte dalla legge 3/2012 e oggi contenute nel codice della crisi, sono l’unica vera soluzione nel caso in cui il sovraindebitamento ha preso il sopravvento.

Questo principio è valido sia per i debiti contratti dal coniuge in caso di comunione dei beni, sia per chi si trova in sovraindebitamento pur essendo in separazione dei beni!

Si tratta di procedure che permettono a chi ha troppi debiti, di pagare quello che può e liberarsi definitivamente del resto,

Un principio innovativo che permette a situazioni di debiti incagliati e persone inutilmente bloccate, di liberarsi di tutto per poter ripartire tirando una riga col passato!

[Storia vera] La storia di Francesco che è riuscito a liberarsi dai debiti grazie a Legge3.it

Francesco, si è ritrovato, come tanti, in una situazione disperata a causa della crisi economica del 2008-2009. 

I suoi clienti hanno smesso di pagarlo o hanno iniziato a pagarlo di meno.

La riduzione drastica degli incassi, gli ha reso impossibile far fronte alle tasse. 

La situazione è peggiorata nel tempo, trasformando i suoi debiti in una montagna sempre più grande da poter scalare. 

La paura e l'ansia hanno iniziato a dominare la sua vita, con la costante minaccia di pignoramenti e la vergogna di non poter provvedere alla sua famiglia.

La svolta è arrivata grazie a Carmela, la mamma di Francesco, che ha scoperto Legge3.it grazie ad una trasmissione televisiva.

Ha preso il numero verde per darlo al figlio affinché ci chiamasse per risolvere i suoi problemi!

Dopo un'iniziale diffidenza, Francesco si è affidato a noi Legge3.it che lo abbiamo aiutato a ottenere la sentenza favorevole dal tribunale di Modena. 

Grazie a questa sentenza, Francesco è riuscito a liberarsi da oltre 400.000 € di debiti, ottenendo una seconda possibilità per ricominciare la sua vita.

 

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Gianmario Bertollo

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