Dove mettere i soldi per non farli pignorare?
Sono ormai lontani gli anni in cui per mettere i risparmi da parte si utilizzavano i materassi o un buco nel pavimento.
Ormai quasi nessuno più tiene in casa i propri risparmi, preferendo di gran lunga la banca.
Ma in caso di aggressione da parte dei creditori, dove mettere i soldi per non farli pignorare?
Con l’articolo Pignoramento del conto corrente: ecco come evitarlo, abbiamo già affrontato le strade sbagliate e i consigli errati che si trovano in rete e che rischiano di fare commettere gravi errori.
Quali sono allora le soluzioni per proteggere i propri risparmi?
Svuotare il conto corrente prima del pignoramento potrebbe essere la strada giusta per risolvere il problema?
Vediamo di ripercorrere insieme alcuni passaggi e trovare la soluzione definitiva ai problemi di pignoramento del conto corrente.
In quali casi avviene il pignoramento del conto corrente?
Il conto corrente può essere pignorato, come qualsiasi altro bene, da parte di un creditore insoddisfatto.
Non aver pagato le rate alla finanziaria, essere indebitati con la banca per il mutuo non pagato o altre condizioni di indebitamento, possono portare il creditore a richiedere al giudice dei pignoramenti.
Il pignoramento del conto corrente è uno di quelli che si chiamano pignoramenti presso terzi.
Il denaro presente sul conto non essendo gestito direttamente dall’intestatario ma dalla banca, il creditore si rivolge direttamente alla banca (terzo) per pignorare le somme presenti sul conto stesso!
Dove mettere i soldi per non farli pignorare allora diventa davvero difficile.
Qualcuno crede che spostare le somme da un conto all’altro possa scongiurare il problema dei pignoramenti, perché in questo modo il creditore non sa quale conto pignorare.
Purtroppo non è così, perché chi agisce con pignoramenti su conto corrente, chiede di verificare all’anagrafe bancaria la presenza di tutti i conti correnti intestati al debitore.
In questo modo non esiste conto che sia al riparo da pignoramenti.
Nemmeno i conti esteri, come quelli sulle banche on-line che danno un iban di un altro paese europeo, perché anche se è vero che non sono automaticamente presenti all’anagrafe bancaria, è altrettanto vero che chi ha depositi sopra una certa cifra è obbligato a dichiararli se non vuole rischiare una denuncia per evasione fiscale.
Si può avere un conto non pignorabile?
Ci sono delle limitazioni delle tutele su determinati conti che li rendono non pignorabili o parzialmente pignorabili.
I conti correnti con reddito esclusivo impignorabile, rimangono tali per le somme che arrivano da accompagnamento, in merito ad altre somme accreditate il conto può essere pignorato.
Il conto corrente su cui vengono accreditate pensioni o stipendi, può subire un pignoramento parziale, questo a tutela delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati.
In questo caso la somma che si può pignorare è la parte che eccede il valore dell’assegno sociale moltiplicato 3 volte.
L’assegno sociale nel 2024 è di 534,41, quindi la parte tutelata è di 1.603,23, tutta la parte eccedente presente in conto viene pignorata.
Anche il conto cointestato appartiene alla categoria dei conti parzialmente pignorabili, ma solo se il debitore è uno solo dei due intestatari.
Ad esempio, nel caso di coniugi, se uno dei due è oggetto di pignoramento, il conto cointestato viene pignorato solo per la metà, perché si presume che l’altra metà sia dell’altro coniuge a cui non appartengono i debiti.
Ha senso svuotare il conto prima del pignoramento?
Dove mettere i soldi per non farli pignorare è il quesito che ogni debitore a rischio pignoramento si pone.
Una scelta che spesso si fa è quella di svuotare il conto prima del pignoramento, ma è davvero utile come strada da seguire?
Apparentemente si potrebbe pensare che così i propri risparmi sono al riparo e non possono essere toccati, ma nella pratica si corrono molti rischi.
Il primo è legato alla cifra, se si fa un prelievo di oltre 10.000 € la banca è tenuta a fare una segnalazione in UIF (Unità di Informazione Finanziaria), come operazione sospetta al fine di combattere traffici e reati connessi al denaro.
Altro problema che si presenta è dato da dove tenere il denaro. Non siamo più in quegli anni in cui si tenevano grosse cifre nascoste in casa.
Senza contare che ormai è diventato impraticabile effettuare acquisti superiori ad una certa cifra in contanti.
In ultimo, ma non meno importante, effettuare delle operazioni di prelevamento per svuotare il conto, se non si possono giustificare tali operazioni, verranno considerate come frodi in danno ai creditori e questo non è certo una bella cosa.
C’è anche da considerare un aspetto molto importante, al di sopra di tutto.
Svuotare il conto prima del pignoramento non chiude la partita con una vittoria nei confronti del creditore, al contrario si tratta solo di aver vinto una battaglia.
Il debito rimane e il creditore potrà agire a vita nel cercare di incassare quanto gli è dovuto.
A questo punto, non ha più senso risolvere il problema alla base senza preoccuparsi di dove mettere i soldi per non farli pignorare?
Come si risolvere il pignoramento del conto corrente con la legge contro il sovraindebitamento
Ricevere un pignoramento del conto corrente non significa che le cose sono messe male in modo estremo.
Si può avere un debito che, anche se importante, è possibile risolvere con il creditore e tutto torna come prima; ma si possono avere anche debiti che mettono in stato di sovraindebitamento una persona.
Che si tratti di un imprenditore che ha debiti con lo stato per non aver pagato le tasse, che si tratti di una famiglia che ha debiti con banche e finanziarie per problemi di reddito, il sovraindebitamento è un problema che mette in ginocchio tutti!
Purtroppo, di questi tempi, arrivarci è facile.
Basta aver perso il lavoro, dover affrontare una malattia in famiglia, risolvere un brutto incidente o qualsiasi altro imprevisto che aggredisce le finanze di una persona e ci si ritrova ad essere in sovraindebitamento.
Le rate dei mutui e delle finanziarie iniziano ad accumularsi con le conseguenti telefonate odiose dei recuperi crediti.
Prima partono le minacce con appostamenti, per altro illegali, fino a che le stesse compagnie finanziarie non decidono di agire con i pignoramenti.
A quel punto il problema è davvero serio e chiedersi dove mettere i soldi per non farli pignorare non aiuta minimamente a risolvere il problema.
Se si è in sovraindebitamento il problema non si risolve evitando un pignoramento, ma agendo alla base dei problemi!
Non potendo più pagare i propri debiti, quello che bisogna fare è rivolgersi ai benefici della legge contro il sovraindebitamento.
La legge contro il sovraindebitamento interviene solo su richiesta e permette a chi si trova in grandi difficoltà a pagare solo quello che può per un periodo di 3 anni, stralciando il resto dei debiti.
In pratica si tiene conto delle esigenze e delle spese di famiglia e quello che eccede viene messo a disposizione per pagare i creditori.
Al termine dei 3 anni, tutto quello che non si è potuto pagare viene completamente cancellato!
La legge contro il sovraindebitamento prevede anche si sia fuori da tutte le liste dei cattivi pagatori, questo permette a chi ha avuto enormi difficoltà, di poter ripartire pulito!
[Storia vera] Ecco come abbiamo liberato Luana da 651.000 € di debiti che metterà a disposizione solo 10.000 €
I debiti di Luana erano una cifra molto importante, 651.000 € derivanti da un raggiro messo in atto da una persona di cui lei si fidava ciecamente.
La persona con cui avrebbe dovuto condividere la vita, ha approfittato della sua fiducia intestandole un’attività imprenditoriale.
Attività che, all’insaputa della stessa Luana, andava male e continuava ad accumulare debiti, fino al punto in cui lei stessa si è ritrovata in stato di sovraindebitamento.
Luana non credeva di poter veramente risolvere il suo problema, fina a quando non ha conosciuto noi di Legge3.it
Guarda il video e ascolta le parole di Luana per capire come ha risolto i suoi problemi di sovraindebitamento
Luana oggi ha risolto definitivamente il suo problema anche grazie al sostegno dei suoi genitori con i quali ha festeggiato nel momento in cui ha saputo di aver ottenuto la sentenza.
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Gianmario Bertollo