Quattro anni fa quanto iniziai, quasi per caso, ad occuparmi della legge sul sovraindebitamento, la legge 3 del 2012 conosciuta ai più come la “legge Salva Suicidi”, io e i miei collaboratori dovevamo scontrarci con la quasi totale assenza di conoscenza di questa norma, fondamentale per i milioni di italiani che ne potevano usufruire.
A distanza di pochi anni lo scenario è totalmente cambiato.
Non esiste praticamente più nessuno che non sappia cos’è questa famosissima legge e non esiste praticamente nessun avvocato o commercialista che non si professi “esperto in materia”.
E sul fatto di aver divulgato assiduamente i benefici che le persone in lotta con i troppi debiti ne potevano trarre, nessuno può smentire che siamo stati in Italia i più attivi.
Al contrario dei sopraggiunti “mega esperti” del settore, che tengono segreti i loro documenti anche ai loro assistiti, affinché nessuno possa appropriarsi della loro (il più delle volte finta) competenza, noi abbiamo divulgato in tutti i canali possibili e nostre conoscenze, per far si che questa legge di civiltà venisse valorizzata, conosciuta e applicata da quante più persone possibili.
- Abbiamo scritto due libri;
- abbiamo fondato insieme ad altri imprenditori una radio multimediale, dove ogni settimana siamo in diretta per spiegare a tutti i segreti per portare una pratica di esdebitazione al successo;
- abbiamo creato la prima rubrica televisiva dal titolo “RIPARTI PULITO” che va in onda sul canale Sky 887 ogni giovedì sera e presto sarà anche sul digitale terrestre;
- siamo stati ospiti di trasmissioni televisive e radiofoniche e decine di testate giornalistiche ci hanno intervistato.
Basterebbe dare un’occhiata al nostro canale You-Tube per diventare dei veri esperti della legge 3 del 2012
Invece che succede?
Succede che il 78% delle pratiche di sovra indebitamento presentate nei tribunali italiani vengono rigettate!
Il 78% – (fonte Il Sole 24 ore)!
Perché la maggior parte delle pratiche presentate nei tribunali italiani vengono respinte?
Vediamone insieme i motivi, ma prima facciamo un passo indietro e vediamo chi sono i soggetti che intervengono in una pratica di legge 3:
- Il soggetto sovraindebitato;
- L’avvocato o il consulente che lo assiste;
- L’OCC (cioè l’Organismo di Composizione della Crisi) che nomina un Gestore con il compito di controllare e asseverare la pratica e fornire al giudice una relazione particolareggiata in cui si da esito positivo all’approvazione;
- Il giudice che, una volta verificato che l’indebitato abbia i requisiti previsti dalla legge, omologa il piano o decreta l’avvio della liquidazione.
Per essere nominato Gestore, bisogna aver frequentato un corso apposito ed essere iscritto ad uno speciale albo presso il Ministero di Giustizia.
Solitamente sono avvocati o commercialisti.
E’ facile quindi capire che un Gestore deve essere quanto meno un esperto in materia, perché deve dare l’approvazione ad un piano in cui il soggetto sovraindebitato mette tutta la sua vita futura e tutta la sua speranza per ritrovare la serenità che da moltissimo tempo ha perduto.
L’avvocato o il consulente che assistono l’indebitato idem, come sopra.
- Stanno assistendo una persona in forte difficoltà, che ripone in loro tutta la sua fiducia e probabilmente gli ultimi denari a disposizione (che il più delle volte si è fatto prestare da parenti o amici).
Ma il 78% delle pratiche viene respinto!
Verrebbe subito in mente di imprecare contro il giudice.
Si sa che nel nostro Paese la giustizia non è quanto di più trasparente ci sia e si sa anche che, molto spesso, l’interpretazione della legge subisce gli umori giornalieri dei responsabili della giustizia.
Ma non è così, o per lo meno, quasi mai è così.
In alcuni tribunali le norme vengono applicate in maniera eccessivamente restrittiva (ed a volte anche sbagliata).
Questo è vero, ma succede sempre meno, perché ormai la giurisprudenza si sta componendo di centinaia di sentenze.
Di chi è la colpa quindi di questo 78%?
- Di chi fa la pratica!
Di chi, materialmente, la prepara e di chi la assevera e ne da un giudizio positivo, pur non essendoci i presupposti giuridici.
A quel punto il giudice è costretto a rigettarla.
Come sai non sono abituato a parlare o scrivere se non sono supportato da prove.
E ti faccio quindi alcuni esempi.
Tribunale di Bergamo
Il giudice respinge una proposta di Piano del Consumatore. Proposta presentata direttamente da un OCC.
Si perché ci si può rivolgere anche direttamente a loro, senza un avvocato che ti assiste.
Devi sapere che uno dei requisiti principali per vedersi omologato un Piano del Consumatore è la Meritevolezza: cioè non devi esserti indebitato in maniera sconsiderata sapendo, oltretutto, che il tuo stipendio non ti avrebbe mai permesso di far fronte ai tuoi impegni.
La persona in questione aveva contratto, nei due anni precedenti alla domanda di ammissione ai benefici della legge, ben 6 finanziamenti per un totale di quasi 200.000 €.
Stiamo parlando di un dipendente, a reddito fisso quindi.
Ma non è finita mica qui!
- Ha presentato richiesta di Legge 3, supportato da un Gestore della Crisi, in marzo del 2019;
- e dopo 3 mesi, in giugno, ha richiesto e ottenuto un altro mutuo di 72.000 €.
Incredibile che glielo abbiamo concesso, ma ancora più incredibile è che il Gestore della crisi abbia presentato al Giudice, il mese successivo, una relazione particolareggiata in cui dava parare positivo all’omologa della pratica!
Ma vi rendete conto?
I miei collaboratori questa regola la imparano ancora prima di venire a frequentare il corso di formazione per diventare Specialisti.
La imparano leggendo il mio libro: “Liberati dai Debiti e Riparti Pulito Tutti i «trucchi legali» che pochi conoscono per ridurre o addirittura cancellare i tuoi debiti con banche, finanziarie ed Equitalia” – Disponibile su amazon: ??https://amzn.to/2Wncwyh)
Questa regola la conosce anche mia figlia di 8 anni, a forza di sentirmi parlare!
E un Gestore, iscritto all’albo, che dovrebbe essere il massimo esperto di Legge 3 del 2012 che fa?
Da parere positivo per un Piano del Consumatore per chi si è indebitato addirittura dopo aver presentato domanda.
Incredibile!
Andiamo al sud ora, e più precisamente in Sicilia.
Un imprenditore viene colpito da una grave malattia e resta praticamente paralizzato.
Non può quindi più svolgere la sua attività e di conseguenza pagare i debiti per i finanziamenti contratti per aprirla e farla funzionare, oltre alle tasse, l’IVA e i contributi che sappiamo bene essere inesorabili.
- Prima si affida ad una nota azienda che promette Saldi e Stralci miracolosi.
- Paga ma dopo molto tempo nulla di fatto.
- Si affida allora ad un avvocato che gli garantisce che le cose stanno procedendo per il meglio e non si deve preoccupare.
- Passano due anni e suona alla sua porta un ufficiale giudiziario che gli consegna l’atto di pignoramento della sua abitazione.
<<Ma come? Il mio avvocato mi ha sempre detto di stare tranquillo, che le cose stavano procedendo e ora rischio di perdere la mia casa?>>
Chiama l’avvocato il quale si precipita da un commercialista e si fa redigere indovinate cosa?
Un bel Piano del Consumatore ai sensi della Legge 3 del 2012!
Peccato che un altro requisito fondamentale affinché un piano sia omologato è che il soggetto deve essere appunto un Consumatore e non abbia mai contratto debiti nell’esercizio di un’impresa.
Ecco, infatti stiamo parlando di un imprenditore. E hanno presentato un Piano del Consumatore.
L’ha presentato un commercialista, regolarmente iscritto al Registro presso il Ministero di Giustizia in qualità di Gestore della crisi.
- Finanziamenti contratti per apertura e conduzione dell’attività;
- tasse e imposte relative all’impresa,
- contributi previdenziali,
- fornitori…
… e questi presentano un Piano del Consumatore!
Robe da pazzi, se non ci fosse di mezzo una povera persona indebitata che si vedrà portare via l’abitazione e dovrà fare i conti con i debiti per tutta la vita.
Casi di questo tipo ne trovano ogni giorno i miei collaboratori in giro per l’Italia.
A Brindisi è stato presentato al giudice un Accordo con i Creditori nel quale il 97% aveva dato esito negativo.
Devi saper che un Accordo con i creditori, perché possa venire omologato, deve avere il consenso di almeno il 60% dei detentori del credito.
E un avvocato ha presentato al Gestore della Crisi, il quale ha dato parere positivo, un piano con il 97% di risposte negative!
E così praticamente in tutte le Regioni Italiane.
Una vergogna!
Cosa fare allora per liberarsi dai debiti e ripartire puliti?
Affidarsi agli unici veri professionisti specializzati nella legge 3 del 2012.
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Affidati ai migliori.
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