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Limiti al pignoramento dello stipendio: Quali sono?

I limiti al pignoramento dello stipendio toccano un tema delicato e mettono a rischio la stabilità economica di chi ha debiti!

Per fortuna, la legge italiana impone dei limiti pignorabilità stipendio per proteggere il lavoratore e garantire che possa continuare a soddisfare i bisogni essenziali. 

Tra questi, uno dei più importanti è il rispetto del minimo vitale, ovvero la somma necessaria per una vita dignitosa, che non può essere toccata dai creditori.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio i limiti di pignorabilità dello stipendio, ovvero le percentuali massime che possono essere trattenute in base alla natura del debito. 

Esistono regole diverse a seconda che il pignoramento sia effettuato per crediti alimentari, debiti verso lo Stato o debiti di natura privata. 

Molti lavoratori si chiedono: "Possono pignorare tutto lo stipendio?" La risposta è no! 

Il pignoramento presso terzi dello stipendio ha limiti che prevedono che solo una parte della retribuzione possa essere sottratta. 

Tuttavia, se ci sono più pignoramenti contemporaneamente, la situazione può diventare critica!

Se ti trovi in difficoltà e non riesci più a sostenere i tuoi debiti, esistono soluzioni legali per proteggerti. 

Nei prossimi paragrafi, affronteremo tutte le regole relative al limite del pignoramento dello stipendio.

Che quota dello stipendio è pignorabile?

La legge stabilisce che il massimo pignorabile dello stipendio non può colpire l'intero importo percepito dal lavoratore, ma solo una parte. 

Questo perché il legislatore ha previsto la tutela del minimo vitale, ovvero quella somma indispensabile per il sostentamento della persona e della sua famiglia! 

Di conseguenza, il pignoramento dello stipendio viene calcolato su percentuali specifiche e la somma non può eccedere un certo limite.

In termini pratici, il pignoramento dello stipendio avviene applicando una percentuale sul reddito disponibile. 

  • Per i debiti di natura ordinaria, come quelli verso privati o banche, la quota pignorabile dello stipendio è del 20%. 
  • Se invece il pignoramento riguarda debiti alimentari, la percentuale può salire fino al 50%.
  • Per i debiti nei confronti dello Stato, come tasse o tributi non pagati, il pignoramento in busta paga può variare dal 10% al 20%, a seconda dell’importo dello stipendio.

 

Se anche tu ti stai chiedendo se possono pignorare tutto lo stipendio, ti tranquillizzo subito: la risposta è no! 

Le regole sul pignoramento dello stipendio impone che una parte resti sempre nelle mani del lavoratore. 

il vero problema molto grave è dato dalla presenza di più pignoramenti che, contemporaneamente, possono ridurre drasticamente la somma disponibile.

Quali sono i limiti sul pignoramento dello stipendio in caso di cessione del quinto?

I limiti sul pignoramento dello stipendio sono specifici e chiari:  

  • per debiti su prestiti bancari o debiti privati, la percentuale è il 20%; 
  • per debiti alimentari, la quota arriva al 50%;
  • per debiti con lo Stato varia dal 10% al 20%.

Questi limiti sono identici anche per per quanto riguarda il pignoramento della pensione, con l’importante differenza che la pensione ha una tutela in più!

Infatti i creditori possono agire solo sulla quota eccedente la quota non pignorabile, che fa riferimento al doppio della quota dell’assegno sociale.

C’è da tenere in considerazione anche che, in entrambi i casi, se lo stipendio viene pignorato sul conto corrente, allora entra in tutela il minimo vitale!

Ovvero, è possibile pignorare dal conto corrente tutta la somma che eccede il triplo della quota dell’assegno sociale!

 

Ma, parlando di limiti e di tutele, bisogna sfatare il falso mito che la cessione del quinto protegge dal pignoramento dello stipendio.

Sono moltissimi, infatti, quelli che credono che avere una cessione del quinto sullo stipendio blocchi il pignoramento. 

La bruttissima verità è che, in presenza di una cessione del quinto, si somma anche il pignoramento, portando ad una trattenuta molto pesante per la persona!

Quindi, se hai una cessione del quinto e subisci un pignoramento, il tuo reddito disponibile si riduce notevolmente.

limite pignoramento stipendio

Quale percentuale massima è pignorabile sullo stipendio?

Il principio alla base del limite del pignoramento dello stipendio è la tutela del minimo vitale, ovvero la somma minima necessaria per garantire la sopravvivenza del debitore. 

Questo significa che non tutto lo stipendio può essere pignorato, ma solo fino ad un certo punto. 

Come abbiamo visto in precedenza, la percentuale massima pignorabile sullo stipendio dipende dal tipo di debito.

E’ importante sapere che pignoramenti della stessa natura non possono essere applicati contemporaneamente!

Per fare un esempio pratico, se si subisce il pignoramento dello stipendio da parte di una finanziaria, un secondo pignoramento da parte di un'altra finanziaria non può essere applicato. Va in coda!

Ma facciamo molta attenzione!

In ogni caso, si possono subire pignoramenti di diversa natura contemporaneamente. Per esempio:

  • Pignoramento per debito con finanziaria 20%
  • Pignoramento per assegno alimentare 20%
  • Pignoramento con Agenzia delle Entrate Riscossione 10%

Arrivando in questo modo al limite complessivo del 50%. Unico limite realmente non superabile!

 

Una piccola nota va fatta anche per il Trattamento di Fine Rapporto. E’ importante sapere che gli stessi limiti di pignorabilità si applicano anche al TFR 

Cosa si intende per minimo vitale?

Il minimo vitale rappresenta il reddito minimo indispensabile per garantire al debitore e alla sua famiglia la copertura delle spese essenziali. 

Questo include costi per l’alimentazione, l’abitazione, le cure mediche e altre necessità fondamentali per una vita dignitosa. 

La legge prevede che questa soglia debba essere tutelata per evitare che il pignoramento riduca il debitore in una condizione di indigenza assoluta!

Nel pignoramento dello stipendio effettuato presso il datore di lavoro, si può considerare il limite insuperabile del 50%, come abbiamo detto prima.

Invece, se facciamo riferimento al limite vitale vero e proprio, sappiamo che il pignoramento dello stipendio su conto corrente deve tenere conto che è possibile pignorare l’eccedenza del valore rappresentato da tre volte l’assegno sociale!

Cosa fare in caso di pignoramento dello stipendio e debiti che non si riescono a pagare

Affrontare un pignoramento dello stipendio può essere un'esperienza devastante, soprattutto quando i debiti diventano insostenibili. 

Ma in questo caso esistono azioni concrete che puoi intraprendere per gestire la situazione e cercare una soluzione definitiva.

Se il pignoramento stipendio riguarda un unico debito e ritieni che vi siano gli estremi per opporsi, puoi consultare un avvocato specializzato e valutare questa strada. 

Potrebbero esserci  delle irregolarità che rendono possibile contestare l'azione esecutiva!

 

Un’altra strada percorribile è la negoziazione con i creditori! 

Se il pignoramento in busta paga riguarda un singolo debito e la tua situazione economica lo consente, puoi provare a rinegoziare i termini del pagamento. 

Alcuni creditori sono disposti a trovare un accordo per evitare lunghe procedure giudiziarie.

 

Ma se il tuo problema va oltre un singolo debito e ti trovi in una vera situazione di sovraindebitamento, allora è il caso di rivolgerti a degli Specialisti sulla legge 3/2012

Significa richiedere i benefici delle procedure sul sovraindebitamento, introdotte dalla Legge 3 del 2012 e contenute nel Codice della Crisi!

Grazie a queste procedure, potrai:

  • Bloccare ogni azione esecutiva, inclusi tutti i pignoramenti in essere.
  • Ottenere una riduzione dei tuoi debiti in base alla tua reale capacità di pagamento.
  • Mettere a disposizione per tre anni solo ciò che puoi permetterti, dopodiché i debiti residui saranno cancellati.
  • Uscire finalmente dall'incubo dei debiti e riprendere in mano la tua vita senza la paura di vederti portare via tutto.

Tutto questo ti consentirà di liberarti definitivamente di ogni problema debitorio e poter riprendere in mano la tua vita e la tua serenità, tirando una riga con il passato!

[Storia vera] Da 250.000 € di debiti a una nuova vita: la vittoria di Silvia e Cosimo grazie a Legge3.it

La storia di Silvia e Cosimo è una storia di speranza e rinascita!

La coppia si è trovata a fronteggiare una montagna di debiti, oltre 250.000 €

Come spesso accade, la loro situazione è precipitata nel tentativo di costruire un futuro insieme: unire le famiglie in una casa più grande ha innescato una spirale di spese tra affitto, mutui e prestiti per ristrutturazioni! 

La perdita del lavoro di Silvia e poi la pandemia hanno reso insostenibile la situazione, costringendoli a ricorrere a un prestito per pagare l'altro, un circolo vizioso fin troppo comune.

Disperati, hanno cercato aiuto online imbattendosi sulle procedure sul sovraindebitamento e sulla legge 3 del 2012

Nonostante qualche iniziale perplessità, visto che altre soluzioni erano solo stati tentativi fallimentari che hanno solo peggiorato la situazione, si sono affidati a Legge3.it

Grazie alla consulenza hanno compreso l’importanza della procedura e hanno visto accettare dal tribunale di Ravenna la proposta di riduzione del loro debito di oltre il 90%.

Ora, con un piano di rientro sostenibile in tre anni, Silvia e Cosimo hanno ritrovato la serenità! 

 

La loro testimonianza è un invito a non disperare e a considerare seriamente le opportunità offerte dalla legge per superare il sovraindebitamento. Guardala ora cliccando sotto!

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Gianmario Bertollo

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