Pignoramento del trattamento di fine rapporto: come funziona e quali sono i limiti
Quando si pensa ai pignoramenti che può subire un lavoratore dipendente viene in mente solo lo stipendio.
In genere, lo stipendio è una delle prime cose che viene aggredita, ma si può subire anche il pignoramento del TFR.
Si tratta di una legittima scelta del creditore.
Il principio è semplice, quando si ha un debito non pagato il creditore può scegliere cosa pignorare e rifarsi a qualsiasi parte del reddito o patrimonio del debitore.
Quindi anche il TFR è pignorabile.
Il pignoramento del TFR rientra tra i pignoramenti presso terzi, significa che il creditore non agisce direttamente su beni in possesso del debitore, ma si rivolge al suo datore di lavoro (terza parte) per farsi accreditare le somme.
In un certo senso il pignoramento del TFR funziona come il pignoramento dello stipendio, ma di fatto ci sono delle importanti differenze dettate dalla natura delle somme.
Sottovalutare il pignoramento della liquidazione è un errore grave che rischia di far perdere un bel po’ di soldi mandando all’aria tutti i progetti futuri.
In questo articolo vedremo quali sono le regole della pignorabilità del TFR e come agire in difesa di questo capitale che si mette da parte con il sudore del proprio lavoro.
Come funziona il pignoramento del TFR?
Fino a poco tempo fa le regole sul pignoramento della liquidazione TFR erano diverse e si rischiava anche di poterlo perdere per intero.
Più recentemente è stata inserita qualche tutela in più ma attenzione, i rischi non cambiano e la possibilità che il TFR vada perduto è sempre dietro l’angolo.
Proviamo a fare un po’ d’ordine e vediamo di capire tutti i passaggi della pignorabilità del TFR.
Perché si rischia il pignoramento del TFR?
Un pignoramento non è mai un’azione improvvisa, nasce da lontano ovvero da quando si è smesso di pagare un certo debito.
Qualunque sia il motivo che ha portato a non pagare più, il creditore ha il diritto a ricevere i suoi soldi ed è libero di fare tutte quelle azioni che la legge gli consente per riscattare il suo credito.
Dopo vari tentativi più o meno bonari, con telefonate e comunicazioni scritte, se non riuscirà ad incassare, procederà con le azioni di pignoramento.
Un lavoratore dipendente sa benissimo che rischia il pignoramento del quinto dello stipendio, ma quello che sottovaluta è che anche il TFR è pignorabile, proprio come ogni altro reddito.
Ignorare questo dettaglio può fare la grande differenza e far rischiare davvero grosso.
Molto spesso lavoratori vicini all’età pensionabile, che sanno di avere un debito, pensano che il creditore farà il pignoramento sullo stipendio per un anno o due e dopo questo “passerà” alla pensione, scoprendo amaramente a loro spese che invece il creditore farà il pignoramento del TFR.
Si può evitare il pignoramento del Trattamento di Fine Rapporto?
La risposta è sì e per farlo si deve pagare il debito.
Fino a pochi anni fa non c’erano altre soluzioni, l’unico modo per non avere il pignoramento del TFR era proprio pagare!
Oggi esiste una soluzione di cui ti parlo più avanti.
Ricordiamo sempre il principio fondamentale del sistema creditizio: i debiti si pagano!
Quindi tutte quelle pratiche messe in atto dai furbi per non pagare i debiti, non vanno bene e spesso sono al limite del legale. Non troverai in questo articolo e in nessun’altro dei miei articoli, consigli stupidi che ti mettono maggiormente nei guai.
Quello che puoi certamente fare ha solo delle strade perfettamente legali e che sono a norma di legge.
Come dicevamo, il pignoramento del TFR non arriva all’improvviso, si ha sempre molto tempo per poter intervenire prima e fare tutte le azioni che la legge consente per difendere i propri interessi.
Un pignoramento del TFR inaspettato significa che si è trascurato qualcosa che Si presenta a chiedere il conto.
Tralasciare un debito e ignorare tutti i tentativi che il creditore mette a disposizione per pagare, dà a questo il diritto di agire con uno o più pignoramenti.
Quando si è smesso di pagare, il creditore si rivolge al giudice per richiedere un decreto ingiuntivo e in questo caso ci sono 40 giorni di tempo per opporsi.
Significa che se la richiesta del creditore è errata oppure è infondata, si ha tutto il diritto di fare opposizione e bloccare la richiesta.
Ma attenzione, pensare di fare opposizione solo per perdere tempo e rinviare il problema, significa rischiare solo di perdere soldi inutilmente.
Per fare opposizione bisogna pagare un avvocato e se mancano i presupposti si stanno solo sprecando soldi inutilmente.
Superati i 40 giorni, senza il pagamento e senza un’opposizione legittima, il creditore fa notificare il precetto e a quel punto i giorni per pagare diventano 10.
Non pagare entro questa scadenza dà diritto al creditore di procedere entro 90 giorni con il pignoramento della liquidazione.
Per farlo si rivolge al datore di lavoro ed effettua a tutti gli effetti un pignoramento TFR presso terzi.
Come si fa il pignoramento presso terzi del TFR?
Il pignoramento sullo stipendio e quello sul TFR non sono la stessa cosa, c’è una differenza molto importante, perché lo stipendio è una somma certa e quindi il pignoramento del quinto avviene su una somma maturata, invece per quanto riguarda la pignorabilità del TFR la differenza è data dal fatto che la somma matura col passare del tempo e questo comporta che non sia certa fino al so completamento.
Questa distinzione, apparentemente banale, fa la grande differenza sul momento in cui entra in gioco il pignoramento del TFR accantonato.
Chi ha deciso di lasciare il TFR in azienda e non trasferirlo presso un fondo di accantonamento, può subire il pignoramento del quinto del TFR.
In questo caso le regole sul pignoramento del quinto su stipendio e TFR sono le stesse.
Il creditore potrà entrare in possesso della quota pignorata al momento in cui viene pagato il TFR.
Il pignoramento in questo caso avviene su una somma certa perché il creditore, dopo aver fatto arrivare al datore di lavoro la notifica del pignoramento, questo gli avrà comunicato a quanto ammonta la cifra accantonata come liquidazione.
A questo punto il pignoramento potrà essere eseguito su una somma maturata certa.
Il pignoramento del TFR presso terzi non è applicabile ai fondi pensione, quindi se invece di trattenere il TFR in azienda si trasferisce in un fondo pensionistico, il totale di queste somme non sarà pignorabile.
Pensare di essere salvi perché il creditore non potrà fare il pignoramento del TFR, è vero in parte perché le somme che verranno erogate sotto forma di pensione integrativa, sono soggette a pignoramento.
Queste sono le regole che colpiscono il TFR quando si tratta del datore di lavoro, ma le cose cambiano quando si procede su conto corrente.
Come funziona il pignoramento del TFR su conto corrente?
Anche in questo caso valgono le stesse regole del pignoramento che si applica allo stipendio, significa che se il pignoramento sul conto corrente è avvenuto prima o nella stessa data dell’accredito su conto, allora la somma che viene pignorata è di 1/5 del totale.
I restanti 4/5 sono tutelati e restano nelle disponibilità della persona.
Va peggio se il pignoramento del TFR su conto corrente avviene dopo l’accredito.
In questo caso viene pignorata tutta la somma che eccede il valore del triplo dell’assegno sociale.
Nel 2023 l’assegno sociale ammonta a 503,27 €, quindi la somma tutelata sarà di 1.509,81 €, tutta la parte eccedente questa cifra viene pignorata.
E così tutti i sacrifici di anni di lavoro andranno in fumo e i soldi li godrà qualcun altro.
Quali sono i limiti del pignoramento del TFR?
Fino a pochi anni fa sul pignoramento del TFR il limite del quinto non c’era e il creditore poteva pignorare l’intera cifra per soddisfare il suo credito.
Questo causava un certo disagio economico, ma le cose sono cambiate imponendo un pignoramento del TFR limite a 1/5 dell’intero importo.
In questo modo si è voluto tutelare il diritto di poter mantenere una cifra ragionevole in merito alle somme accantonate nel corso degli anni di lavoro.
Ma nel pignoramento del TFR i limiti sono diversi e sono dettati anche dalla loro natura.
Se un creditore come una banca o una finanziaria hanno un limite imposto al 20% secondo quanto previsto dal Codice di Procedura Civile, i debiti di natura alimentare sono diversi.
In merito ai crediti di natura alimentare, assegni di mantenimento, spetta al giudice stabilire la quota del pignoramento del trattamento di fine rapporto, il quale può stabilire il pignoramento fino alla metà della liquidazione.
Pignoramento TFR Equitalia: modalità e limiti
I parametri di Equitalia sul pignoramento del TFR sono diversi rispetto a quelli dei creditori privati.
Anche Equitalia può raggiungere 1/5 del pignoramento del TFR, ma ci può arrivare solo attraverso degli scaglioni.
Com’è scritto sullo stesso sito di Agenzia delle Entrate Riscossioni, il pignoramento riguarda tutte quelle somme provenienti da rapporto di lavoro.
I limiti sono:
- 1/10 per somme fino a 2.500
- 1/7 per somme da 2.500 fino a 5.000
- 1/5 per somme da 5.000 in su
Facciamo un esempio, se si ha avuto un rapporto di lavoro breve e la liquidazione rientra entro i 5.000 €, allora il pignoramento del TFR di Equitalia rientrerà nel limite di 1/10 o al massimo di 1/7.
Ma se la liquidazione supera il limite di 5.000 € il pignoramento del TFR di Equitalia sarà sicuramente del 20% portando via un pezzo importantissimo della liquidazione.
Ma non c’è nessun modo per liberarsi del pignoramento e salvare la propria liquidazione?
Scopri come liberarsi del pignoramento del TFR grazie alla Legge Contro il Sovraindebitamento
Subire un pignoramento, che sia stipendio, TFR o altro, dimostra che quasi sicuramente si è sovraindebitati.
Significa che i debiti sono superiori al patrimonio e che le rate da pagare sono insostenibili per il reddito prodotto.
In questo caso la situazione è davvero dura, si hanno più debiti di quelli che si possono gestire.
Quindi, bisogna subire il destino di rimanere sovraindebitati a vita con la certezza di pignoramenti su tutto e dover rinunciare a un pezzo importante della liquidazione?
Quella liquidazione che spetta dopo una vita intera di lavoro?
Senza contare che se si è sovraindebitati il pignoramento del quinto del TFR non basterà a chiudere i debiti, quindi si continuerà a pagare e subire pignoramenti per il resto della vita!
Ma questo accadrà solo se non si conoscono i benefici della Legge Contro il Sovraindebitamento.
Questa legge (detta anche legge salva-suicidi) permette di intervenire sulla situazione debitoria e mettere nelle condizioni di pagare solo quello che si può per un periodo di tempo ragionevole e il resto verrà stralciato. Cancellato!
Il funzionamento è semplice.
Ti basta richiedere una consulenza gratuita con uno Specialista di Legge3.it ed insieme farete una verifica approfondita sul tuo stato debitorio.
Per avere un appuntamento gratuito con lo Specialista Legge3.it più vicino a te, alla fine dell’articolo trovi il modulo di richiesta e il numero verde da chiamare.
La prima cosa è accertare di essere sovraindebitati, poco importa se ci sono dei pignoramenti già attivi o se ci sono solo rate di mutui e prestiti, quello che è rilevante è capire se si hanno difficoltà a pagare le rate.
Se sei sovraindebitato avvieremo la pratica di legge contro il sovraindebitamento per fare in modo che il giudice emetta sentenza e omologhi il tuo piano di pagamenti.
Durante il periodo previsto dal piano nessun creditore potrà richiederti somme, i pignoramenti si bloccheranno e tu non dovrai richiedere sacrifici ai tuoi familiari.
Pagherai solo quella parte che non serve alle esigenze della tua famiglia.
Alla fine del periodo previsto, le cifre raccolte verranno distribuite ai creditori e le somme non coperte verranno completamente stralciate.
In questo modo sarai completamente libero da tutti i debiti e libero di poter ricominciare a vivere.
Ecco, questa è la legge contro il sovraindebitamento!
[Storia Vera]: Come abbiamo cancellato 1,6 milioni di € di debiti salvando stipendio e TFR di Luigi
Quella di Luigi è una storia davvero dura, se Luigi non si fosse rivolto a Legge3.it oggi sarebbe pieno di pignoramenti, compreso sul suo TFR, senza poter minimamente sperare di chiudere un giorno i suoi debiti.
Luigi è stato per 14 anni un imprenditore nel mondo dei trasporti con una attività che fino al 2008-2009 gli dava soddisfazioni sia economiche che professionali.
A seguito della crisi le cose sono peggiorate giorno per giorno anche per la forte concorrenza di autisti stranieri che operavano in Italia accontentandosi di stipendi da fame, disposti a guidare fuori di ogni norma, anche per 48 ore di fila.
Luigi resiste fino al 2014 accumulando però molti debiti soprattutto con l’erario.
I suoi compensi infatti si riducono molto e non riescono a creare i giusti profitti per riuscire anche a far fronte alla tassazione, già di per sé molto elevata nel nostro Paese.
Nel 2014 chiude la sua azienda e va a lavorare come dipendente.
È sposato e ha 3 figli, fortunatamente anche la moglie ha un lavoro e possono vivere una vita tranquilla. Anzi potrebbero vivere una vita tranquilla, se non fosse per l’enorme cifra di 1.626.752 € di debiti che pendono sulla testa di Luigi.
Debiti, come detto, quasi tutti con il fisco, ma c’è anche una banca che anni fa, quando tentava di fare andare bene la sua azienda, gli ha prestato dei soldi, mettendo una ipoteca su una casa che Luigi ha in Sicilia.
Casa che, vista la situazione è all’asta.
Il destino di Luigi è segnato, come quello di tantissimi italiani: la casa verrà svenduta ad un prezzo irrisorio che a malapena potrà soddisfare le pretese della Banca, e resteranno per sempre pendenti sulla sua testa i debiti mostruosamente enormi con il fisco.
Aderendo ai benefici della legge contro il sovraindebitamento Luigi ha messo a disposizione l’immobile che ormai ha già perso e, versando altri 150 euro al mese per appena 4 anni, potrà finalmente ripartire pulito da tutti i debiti e vivere la vita serena che lui e la sua famiglia si meritano.
Il Giudice di Forlì ha accettato la proposta dei professionisti di LEGGE3.it, ha bloccato l’asta della casa e fissato la quota mensile che Luigi dovrà versare.
Per la durata della liquidazione nessun creditore potrà rivalersi su di lui e quindi anche il suo stipendio è al riparo da eventuali pignoramenti.
Alla fine dei 4 anni potrà ottenere la completa esdebitazione e ripartire pulito.
Testimonianze Clienti
La storia che hai appena letto è una delle tante storie di successo che abbiamo ottenuto grazie ai benefici della legge contro il sovraindebitamento e del lavoro attento che svolgiamo ogni giorno.
Tutte queste informazioni, compresa la sentenza di omologa del giudice, le puoi trovare nel libro Fatti e Non Parole.
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La Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati
Tutte le volte che un cliente mi dice che vuole fare opposizione al pignoramento del TFR lo faccio ragionare su due aspetti molto importanti:
- Per fare opposizione deve pagare un legale che non gli darà alcuna garanzia di risultato;
- Per fare opposizione deve esserci un motivo vero e concreto, se non fosse così l’opposizione verrebbe rigetta.
Significa avere iniziato un’azione incerta dall’esito incerto. Come dicono gli avvocati: Proviamoci.
Quando gli avvocati ti fanno agire così, lo fanno a spese tue, con i tuoi soldi, anzi loro emetteranno una parcella che tu sarai tenuto a pagare, anche se il risultato sarà il peggiore.
Un avvocato non ti darà mai una Garanzia di risultato e non ti rimborserà mai se l’esito del suo lavoro sarà negativo.
Che si tratti di opposizione a pignoramento TFR, che sia una causa contro un vicino, che sia una pratica di legge contro il sovraindebitamento, un avvocato ti dirà sempre l’esito non è certo e che si può solo provare.
Sicuramente per opposizioni a pignoramenti e cause sarà così, ma la legge contro il sovraindebitamento ha esito certo se si fare bene il proprio lavoro.
Una pratica di legge contro il sovraindebitamento è una procedura che prevede dei punti ben precisi, in assenza di questi la procedura non può passare ed essere omologata.
Chi ti dice il contrario sta provando a fregarti trasferendo su di te la sua responsabilità.
Una pratica di legge contro il sovraindebitamento va lavorata in ogni sua piccola parte, nulla va lasciato al caso:
- Ogni singolo elemento va analizzato e processato;
- Nessun documento può essere assente, nemmeno quello che può sembrare insignificante;
- Ogni passaggio deve essere controllato attentamente più volte.
Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati
Questi sono gli aspetti sui cui basiamo la tua procedura di legge contro il sovraindebitamento.
Significa semplicemente che ti Garantiamo un risultato certo sapendo che il 100% dei nostri casi ha ottenuto il risultato promesso.
Ci mettiamo la faccia e ti Garantiamo che se la tua pratica venisse rigettata, noi ti restituiremmo ogni singolo centesimo.
Significa che avremmo lavorato senza compenso assumendoci la responsabilità del nostro lavoro, non come fanno gli avvocati che la responsabilità la trasferiscono a te o al giudice.
Non esitare oltre e richiedi subito la tua consulenza gratuita.
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All’inizio dell’articolo ti ho promesso che ti avrei detto tutto quello che c’è da sapere sulla pignorabilità del TFR e che ti avrei detto come proteggere la tua liquidazione.
Adesso conosci tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
Sai cosa accade in caso di pignoramento e come questo agisce, ma sai anche qual è la vera strada per proteggere il capitale che ogni giorno maturi nel tuo TFR.
Vederlo aggredito dai tuoi creditori con azioni di pignoramento non è certo una bella cosa, rischia di mandare a gambe all’aria i tuoi progetti e l’aiuto che vuoi dare ai tuoi figli per il loro futuro.
Per evitare tutto questo chiama subito il numero verde 800 66 25 18 e richiedi la tua consulenza gratuita, oppure compila il modulo che trovi in basso.
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Non perdere tempo, chiama subito il numero verde
Il numero è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Se dirai di aver letto questo articolo avrai una corsia preferenziale e salterai la lunga coda causata dalle moltissime richieste che stiamo ricevendo in questo periodo.
Chiama ora
Buona vita
Gianmario Bertollo
Buonasera, avevo in cessione del quinto dello stipendio, con la perdita del lavoro non ho potuto più pagare, adesso l’azienda creditrice ha chiesto il pignoramento del Tfs.
Saluti Antonio Tamburrino
Gentile Antonio, certamente i creditori hanno la possibilità di attivarsi per tutelare i propri diritti anche ricorrendo al pignoramento del TFR, ma questo non preclude la possibilità di accedere alle procedure contro il sovraindebitamento. Ci chiami al numero verde 800 66 25 18 e le daremo una consulenza gratuita e senza impegno.
Buonasera ho aderito al sovraindebitamento e sto pagando regolarmento solo che ho avuto accantonamento tfs anche se c’è una sentenza e sto pagando.All’inps mi hanno detto che posso chiedere lo sblocco di quest’accantonamento inviandogli copia della sentenza.A me sembra un po strano.Come posso fare?Aspetto una risposta sulla mail grz.
Gentile Antonio, grazie per aver letto l’articolo ed aver voluto lasciare un commento, spero che i contenuti che trova su questo blog le siano d’aiuto. Per poterle dare una risposta più concreta alla sua domanda avremmo bisogno di alcune informazioni che (per tutelare la sua privacy) non le chiedo qui pubblicamente. Ci chiami al numero verde 800 66 25 18 e le daremo una consulenza gratuita e senza impegno.