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Opposizione a pignoramento presso terzi: come fare?

Opposizione a pignoramento presso terzi: cos’è e come funziona

Eseguire una opposizione a un pignoramento presso terzi significa far valere un diritto nel caso in cui si sta subendo il pignoramento di diritti e beni non in possesso diretto ma in “mano” ad altri.

Nello specifico si intende pignoramento verso terzi quello relativo a:

insomma, il pignoramento di tutti quei beni che il debitore ha maturato o dispone, ma si trovano in consegna di terze parti, sia per gestione (vedi il conto corrente), sia perché non ancora erogati (vedi i redditi).

La legge, dunque, riconosce il diritto a chi sta subendo il pignoramento verso terzi, di fare opposizione affinché possa dimostrare che quel debito non è dovuto!

Come funziona l’opposizione al pignoramento presso terzi?

Per fare opposizione al pignoramento bisogna che ci sia un procedimento in corso, sembra banale dirlo ma purtroppo capita che qualcuno, preso dall’eccessiva paura, voglia fare opposizione solo sulle minacce di pignoramento dei creditori.

Facendo seguito ad un debito non pagato, il creditore si rivolge al giudice affinché questo emetta un titolo esecutivo come il decreto ingiuntivo, nei confronti del debitore il quale ha diritto a presentare opposizione.

Se il debitore non paga quanto ingiunto dal giudice e rinuncia al suo diritto di fare opposizione, allora il creditore chiederà al giudice di emettere un atto di precetto.

Si tratta di una intimazione al pagamento, sulla quale, ancora una volta, viene riconosciuto al debitore il diritto di presentare opposizione.

In pratica succedono le stesse cose del passaggio precedente; se il debitore non paga e non fa opposizione, il creditore ha diritto, rivolgendosi al tribunale, di procedere con l’atto di pignoramento!

A quel punto nel momento in cui arriva l’atto, il pignoramento è già attivo!

Significa che il pignoramento va avanti e, caso mai, in una successiva udienza, il giudice può decidere che questo non è valido. 

Intanto, le somme pignorate le hanno prese e averle indietro è una utopia…

Quali sono i termini di opposizione del pignoramento?

Abbiamo appena visto i punti cruciali di un pignoramento, per poter fare opposizione, ma quali sono i termini di opposizione al pignoramento?

Il primo passaggio è il decreto ingiuntivo.

Quando il debitore lo riceve, ha 40 giorni di tempo per opporsi a questo atto. 

Superati i 40 giorni, se non paga e se non ha effettuato opposizione, il debitore riceve l’atto di precetto.

In questo caso i giorni a disposizione del debitore per opporsi diventano solo 10.

Se il debitore non si oppone e non paga il suo debito, il creditore ha a disposizione 90 giorni per procedere con l’atto di pignoramento!

L’atto di pignoramento è esecutivo e non prevede una opposizione come nei casi precedenti.

Il debitore può proporre opposizione al pignoramento, avendo le giuste motivazioni, ma questa non sospende gli effetti del pignoramento, sarà il giudice che valuterà i requisiti di opposizione.

Cosa si intende per opposizione al pignoramento?

L’opposizione in genere è un’azione legale con cui il debitore contesta la richiesta del creditore ad esigere un pagamento attraverso un suo ricorso al giudice.

In un procedimento da parte del creditore, il debitore può esercitare opposizione in momenti diversi.

  • Il debitore che ha ricevuto notifica di decreto ingiuntivo, può opporsi con un'azione legale che contesta il decreto ingiuntivo emesso dal giudice.
    Decreto riferito ad una cifra presumibilmente dovuta.
  • Il debitore ha diritto ad opporsi all’atto di precetto con cui il creditore ha il diritto di procedere all'esecuzione forzata. Si tratta di un atto rientrante tra le opposizioni all'esecuzione.
  • L'opposizione a pignoramento presso terzi è un’azione che il debitore può fare e con la quale può dimostrare che le richieste del creditore sono del tutto infondate, ma anche dimostrare che questo ha compiuto atti illegittimi.

 

L’opposizione al decreto ingiuntivo e l’opposizione all’atto di precetto, bloccano i procedimenti fino a che il giudice non arriva ad una soluzione:

  1. Riconosce il diritto del debitore, quindi il procedimento si interrompe definitivamente;
  2. Riconosce il diritto del creditore, in questo caso l’opposizione viene rigettata e si riaprono i termini dell’atto.

Nel caso in cui l’opposizione va a buon fine e il procedimento viene annullato, il diritto del creditore a procedere con un nuovo iter rimane. 

Significa che, anche se dovrà ricominciare da capo, sapendo di avere un credito da incassare, non si arrenderà e inizierà con un nuovo decreto ingiuntivo.

 

L’opposizione al pignoramento invece non blocca i termini, questi vanno comunque avanti e il creditore può arrivare a procedere con il pignoramento (esempio: pignoramento dello stipendio).

Tuttavia, quando il debitore riesce a far valere i suoi diritti, il pignoramento perde la sua efficacia.

Pignoramento presso terzi: Rischi di opposizione del debitore

Al debitore che riceve la notifica di un atto (decreto, precetto, pignoramento) è riconosciuto il diritto di potersi opporre.

Questo diritto è riconosciuto in virtù di poter dimostrare che vi sono delle azioni eseguite in modo errato, oppure delle azioni omesse, o degli errori nei conteggi, ecc. da parte del debitore.

Potendo dimostrare uno o più passaggi errati, al debitore viene riconosciuto il diritto che quel procedimento abbia termine e che il creditore non possa proseguire in quella azione specifica.

Ma, l’opposizione al pignoramento presso terzi, può comportare dei rischi!

Capita spesso che, qualcuno che viene in consulenza, avendo ricevuto un decreto ingiuntivo o un atto di precetto, dica, come fosse una cosa normale, che tanto lui farà opposizione.

Ne ha già parlato con il suo avvocato e che quindi per quell’atto si sente tranquillo visto che ci sta pensando il suo legale.

Proviamo a chiarire alcuni punti.

Il creditore che subisce un atto di opposizione, non si lascia certamente intimorire, quindi pensare di minacciare il creditore dicendo di ricorrere all’opposizione non serve a nulla. 

Questo è il rischio di cadere nella rete di quegli avvocatucoli che strombazzano articoli di codice e che convincono i loro clienti con “Vedrà, faremo opposizione…” e intanto mirano ad incassare una parcella.

In questo caso si sarà pagato l’avvocato per non ottenere nulla e rischiando ancora di più!

Infatti, se l’opposizione è infondata, vi è anche il rischio che il giudice condanni il debitore per “lite temeraria”, ovvero per aver intrapreso un’azione legale, senza averne i requisiti, ma solo per perdere tempo.

Quindi, quando si riceve un atto che porta al pignoramento, è sempre bene valutare le cose e non ricorrere all’opposizione se non vi sono i giusti presupposti.

Non opporsi al pignoramento e risolvere grazie alla legge sul sovraindebitamento

L’opposizione al pignoramento non è certamente la ricetta valida per tutti gli atti che portano al pignoramento.

Anzi, se non si hanno validi motivi, come abbiamo appena visto, l’opposizione potrebbe comportare più fastidi che soluzioni.

In ogni caso ricordiamoci sempre che si tratta di un diritto sacrosanto del debitore e come tale va rispettato.

Quindi, se si ha la sicurezza di poter procedere per far valere un proprio diritto, è importante procedere.

Esistono tuttavia delle condizioni in cui l’opposizione diventa il tentare di vincere una battaglia in una guerra dichiaratamente perduta!

Provo ad essere più chiaro.

Una persona che ha troppi debiti al punto di non poter pagare tutto, si trova in stato di sovraindebitamento.

Significa che, anche riuscire a bloccare un decreto ingiuntivo o un precetto, non gli risolve il vero problema dei troppi debiti.

Vinta quella battaglia avrà ancora troppe rate e troppi debiti a cui far fronte e i creditori che procederanno, molto presto, lo spoglieranno di tutti i suoi beni.

In questo caso, concentrarsi su l'opposizione al pignoramento, diventa una perdita di tempo e di denaro.

Quello che bisogna fare è concentrarsi sul problema e risolverlo in modo definitivo grazia alla legge contro il sovraindebitamento.

La legge 3 del 2012, che ha introdotto le norme contro il sovraindebitamento, oggi contenute nel codice della crisi, aiuta le persone in sovraindebitamento a pagare i debiti in modo civile, arrivando anche a bloccare i pignoramenti e tutti gli atti esecutivi in genere.

La legge contro il sovraindebitamento infatti prevede che chi ne sta beneficiando, e quindi sta pagando secondo un piano prestabilito, non debba subire prelevamenti forzosi e pignoramenti di varia natura.

Il principio è molto semplice, se una persona ha un solo debito per il quale rischia il pignoramento presso terzi, fa benissimo a fare opposizione se ne ha i requisiti.

Ma anche avendo tutti i presupposti per potersi opporre, avendo certezza di vincere il ricorso, ma essendo in pieno sovraindebitamento, diventa inutile procedere.

In questo caso la persona è bene che si rivolga velocemente ai benefici della legge contro il sovraindebitamento, in questo modo potrà ottenere un piano di pagamenti adeguato alle sue entrate e applicato per un periodo di tempo che in genere dura 3 anni.

[Storia vera] Come abbiamo aiutato Anselmo sopraffatto dai debiti

Anselmo è uno dei nostri clienti più affezionati.

Lo dimostra il suo grande cuore generoso e aperto!

Per un certo periodo la vita con lui non è stata generosa, a causa di una separazione con divorzio si è ritrovato pieno di debiti.

Un mutuo sulle spalle di una casa ceduta alla ex moglie, il mantenimento della famiglia e l’affitto da dover pagare, lo hanno portato ad incrementare la sua posizione debitoria.

Nel cercare di contenere le uscite ha commesso l’altro enorme errore di fare il consolidamento dei debiti, questo lo ha bloccato e lo ha messo in una profonda crisi da sovraindebitamento.

I problemi non si sono arrestati, ma ha subito il pignoramento dello stipendio e anche del conto corrente, mettendo in seria difficoltà il mantenimento della sua nuova splendida famiglia.

Sopraffatto dai debiti, ma mai dato per vinto, Anselmo ha cercato la soluzione adatta a lui. 

Non si è lasciato abbindolare da quelle agenzie del debito che fanno promesse campate in aria, ma ha cercato qualcuno serio che potesse provare ciò che diceva e garantire il risultato.

Ecco perché ha trovato noi di Legge3.it

 

Ti invito ad ascoltare Anselmo in questa intervista fatta durante il periodo del lockdown e sentire la sua serenità ritrovata nelle parole del suo racconto!

Come detto Anselmo è uno dei nostri clienti più affezionati. 

Il suo non è semplice affetto ma una vera e propria fiducia che ha ricevuto fin dal primo momento in consulenza e che ha potuto confermare nel momento in cui ha letto i documenti che gli garantivano il risultato al 100%

La Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati

Per Legge3.it poter dare una vera Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati è fondamentale quanto il lavoro che svolgiamo.

Ce lo ha confermato Anselmo, ma ce lo hanno confermato in moltissimi clienti, che uno dei motivi per cui dimostriamo grande affidabilità è la Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati che diamo per iscritto!

Una persona che si trova in stato di sovraindebitamento sta vivendo un momento di crisi profonda.

Deve fare i conti con i soldi che mancano, con i pagamenti delle rate e con le esigenze della famiglia.

In tutto questo il suo desiderio è quello di risolvere tutti i problemi e poter tornare a vivere felice e sereno con i suoi familiari. 

Cerca soluzioni e cerca persone che lo possano aiutare, ma al momento in cui deve procedere ha sempre il timore che tutto possa andare male.

In questo modo si troverebbe ad essere sempre pieno di debiti e con delle cifre pagate per non ottenere nulla.

Ed è per questo che in Legge3.it abbiamo sviluppato la Garanzia 100% Soddisfatti o Rimborsati, in questo modo siamo noi ad assumerci tutto il rischio.

Affrontando una pratica di sovraindebitamento si sa fin da subito quale sarà l’esito ed è per questo motivo che possiamo sempre dare certezza di risultato.

Sappiamo fin da subito se la pratica non passerà oppure se andrà a buon fine e questo ci porta ad assumerci tutto il rischio professionale sulle nostre spalle.

I fatti ad oggi dimostrano che 195 persone liberate da 92.830.000 € di debiti, rappresentano il 100% dei risultati positivi ottenuti!

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Sono milioni le famiglie italiane che soffrono la crisi da sovraindebitamento e che ogni giorno ricevono un atto esecutivo!

Famiglie che soffrono a causa dei troppi debiti e delle rate che non riescono più a pagare:

  • Mutui, 
  • Cartelle esattoriali, 
  • Prestiti,
  • Carte revolving.

Ogni giorno arrivano avvisi, raccomandate, cartelle, decreti ingiuntivi, atti di precetto, pignoramenti e, come se non bastasse, telefonate dai recupero crediti che ricordano il peso dei debiti!

Un debito non pagato diventa il peggior incubo di una persona!

Non lo lascia dormire la notte impedendogli di avere una vita serena.

Ma ogni essere umano ha il diritto di vivere la sua vita libera dalle oppressioni dei debiti ed ha il dovere di garantire una vita serena alla sua famiglia.

Se anche tu ti trovi in stato di sovraindebitamento, devi agire immediatamente per liberarti da questo fardello che ti sta distruggendo la vita!

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Buona vita!

 

Gianmario Bertollo

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